Al giorno d’oggi, in un contesto aziendale in cui per restare competitivi
sul mercato occorre massimizzare l’efficienza e la produttività dei propri impianti, la
manutenzione acquisisce sempre di più il ruolo di asset strategico in grado di concorrere al
successo stesso dell’azienda.
Questo perché permette di:
Secondo la norma tecnica UNI 10147, la manutenzione è la combinazione di tutte le azioni tecniche e amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un’entità in uno stato in cui possa svolgere la funzione richiesta.
Esistono molti tipi di manutenzione che le aziende possono utilizzare per prendersi cura dei
propri impianti e asset. A seconda del budget a disposizione, delle risorse impiegate, degli
obiettivi stabiliti e del livello di esperienza, possiamo combinare tra loro vari tipi di
manutenzione per garantire ai nostri clienti risultati vincenti e una maggiore
efficienza.
Gli interventi manutentivi da noi effettuati sono suddivisi in due macro-categorie:
Si tratta di quelle tipologie di manutenzione svolte con l’obiettivo di
ripristinare il funzionamento di un asset o di un impianto su cui si è già verificato un
guasto, senza però andarne a modificare o migliorare valore o prestazioni. Per questo motivo
rientrano in questa tipologia tutti quegli interventi manutentivi che hanno luogo durante il
ciclo di vita di un asset e mirano a:
La manutenzione straordinaria coinvolge tutti quegli interventi manutentivi
che sono posti in essere con lo scopo di migliorare il funzionamento di un asset, aumentarne
la longevità o il valore durante il suo normale ciclo di vita.
Gli obiettivi della
manutenzione straordinaria sono:
Nel tempo oltre che cambiare il modo di definire la manutenzione, si è modificato anche il
modo di applicarla: si è passati dal concetto di semplice “riparazione” a quello di
“prevenzione e miglioramento”.
Questo passaggio da una visione all’altra è cresciuto
attraverso lo sviluppo delle varie politiche e strategie inerenti l’azione manutentiva
stessa, in risposta al sorgere di un fabbisogno.
Svolgiamo le seguenti tipologie di manutenzione secondo quanto riconosciuto dalla norma UNI
10147:
La norma UNI 10147 la definisce come la manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di
un’avaria e volta a riportare l’impianto nello stato in cui possa eseguire una data funzione
richiesta.
Questo tipo di manutenzione a guasto o a rottura è quella maggiormente conosciuta e certamente
più basilare, in quanto prevede semplicemente di attendere passivamente il presentarsi di un
fermo macchina o comunque della rottura di un componente o di un asset.
In questi casi
l’intervento è dunque effettuato a valle di una situazione già compromessa, con l’unico scopo di
ripristinare la funzionalità del macchinario.
Per questa sua caratteristica, la manutenzione
correttiva risulta spesso essere la tipologia di manutenzione più costosa, dal momento che
intervenire su un macchinario già compromesso può presentare tempi più lunghi per il ripristino
delle funzionalità e dunque perdite di produzione importanti.
Malgrado ciò, la
manutenzione correttiva può essere comunque considerata una tecnica vincente se applicata su
asset a basso costo, su tipologie di guasti facilmente riparabili o non tali da compromettere il
funzionamento di un intero impianto o ciclo produttivo generale.
Siamo in grado di rispondere in modo efficace e veloce a richieste manutentive di tipo
correttivo grazie alla nostra capacità organizzativa e logistica che mettiamo in campo
quotidianamente, alle attrezzature che abbiamo in dotazione e alla capacità di affrontare
criticità in molteplici ambiti facendo leva sulla formazione e sull’addestramento delle nostre
squadre di intervento.
Riusciamo a ridurre al minimo i tempi di intervento e di ottimizzarli per la funzione richiesta
in modo da ottenere un basso MTTR (Main Time To Repair).
Le politiche di manutenzione preventiva consistono in una serie di attività che permettono di
rallentare il processo di degradazione di un asset, di un macchinario o di un intero
impianto. Spesso questo tipo di manutenzione viene chiamata programmata in quanto è frutto
di una pianificazione effettuata con l’obiettivo principale di ridurre il numero di guasti
improvvisi e di fermi macchina non previsti.
L’aspetto fondamentale per implementare
correttamente una strategia di manutenzione preventiva e godere a pieno dei suoi vantaggi,
consiste nel riuscire ad individuare il giusto compromesso tra questo genere di approccio e
tutte le altre politiche che, al contrario, attendono l’insorgere di un guasto in modo
passivo.
La manutenzione preventiva si suddivide in diverse tipologie che condividono come obiettivo
comune quello di ottimizzare la capacità produttiva in termini di costi e di tempi.
Questi tipi di manutenzione sono:
La norma UNI 10147 la definisce come quella manutenzione eseguita periodicamente secondo
degli intervalli o dei cicli di utilizzo predeterminati e volta a ridurre la probabilità di
guasto o la degradazione del funzionamento di un impianto.
È una tipologia di manutenzione in cui è richiesta la conoscenza statistica del fenomeno di
guasto e il momento dell’intervento è definito in base alla vita utile residua attesa.
Si possono stabilire controlli o interventi di carattere periodico per motivi di sicurezza,
di legge o volti a ridurre la probabilità di accadimento di una anomalia. In quest’ottica di
manutenzione si può applicare la sostituzione preventiva di un componente con delle parti
nuove se un eventuale guasto causasse un costo di indisponibilità molto superiore rispetto
al costo di una sostituzione preventiva.
È, quindi, usata come strumento dai
responsabili della funzione manutenzione al fine di tenere quanto più costante il servizio
reso da un determinato asset e in modo da prevenirne un cedimento incontrollato. Appare
chiaro che la manutenzione ciclica è efficace quando il guasto presenta una certa regolarità
di accadimento.
La norma UNI 10147 la definisce come quella manutenzione preventiva subordinata al
raggiungimento di un valore limite predeterminato.
È un tipo di manutenzione preventiva che pianifica gli interventi necessari basandosi sullo
stato attuale e reale delle condizioni di funzionamento.
Risulta utile soprattutto in un
contesto in cui non è semplice prevedere l’accadimento di un guasto.
Per fare in modo di intervenire in modo adeguato è fondamentale la fase di monitoraggio e
ispezione sull’asset o sull’impianto, tramite cui si cerca di individuare lo stato di un
componente che potenzialmente potrebbe provocare il guasto.
Il monitoraggio delle
condizioni rappresenta un metodo che indica lo stato di salute della macchina utilizzando
parametri che evidenziano i cambiamenti avvenuti nel tempo. Lo stato di salute del
componente è valutato, infatti, correlando una o più grandezze fisiche e/o chimiche allo
stato del componente e contrassegnando un valore di soglia, relativamente a queste
grandezze, oltre il quale (o al di sotto del quale) il componente ha una elevata probabilità
di guasto. Così facendo si imposta un’azione mirata e diretta che permette di accrescere la
disponibilità del sistema nel suo insieme.
La norma UNI 10147 la definisce come quella manutenzione effettuata a seguito
dell’individuazione e della misurazione di uno o più parametri e dell’estrapolazione secondo
i modelli appropriati del tempo residuo prima del guasto.
Sicuramente è il passo più spinto della manutenzione preventiva, poiché si basa sulla misura
strumentale di segnali deboli che solamente attraverso una analisi pertinente possono
evidenziare una criticità in corso. A differenza della manutenzione su condizione che è
subordinata al raggiungimento di un valore limite predeterminato, la manutenzione predittiva
consente l’individuazione precoce dei guasti permettendo di evitare la fase con un tasso di
guasto crescente. Di conseguenza la manutenzione predittiva non ha nulla a che fare con la
frequenza dei guasti e neppure con la loro criticità.
In estrema sintesi questo tipo di manutenzione si fonda su un controllo dello stato delle
apparecchiature tale da non interromperne il normale funzionamento e da segnalarne
anticipatamente ed in modo continuo il progressivo degrado.
Lo scopo è quello di minimizzare, attraverso lo sviluppo di metodologie di rilevamento della
condizione flessibili e affidabili, il numero di ispezioni o di revisioni che potrebbero a
loro volta dare luogo a guasti o deterioramenti.
La norma UNI 10147 la definisce come l’insieme delle azioni di miglioramento o di piccola
modifica che, seppur non incrementano il valore patrimoniale dell’entità, rappresentano il
gradino più alto del concetto di manutenzione.
Attraverso l’implementazione di questo tipo di approccio manutentivo avviene il superamento del
significato di ripristino o prevenzione e si incontra l’incremento della proattività e della
spinta verso il miglioramento continuo.
La manutenzione migliorativa è una strategia
integrativa in cui ha luogo un intervento di revisione che, seppur piccolo, mira al corretto
funzionamento della messa in opera.
Non è una visione incrementativa ma è una politica che gestisce le risorse dedicate tale da
garantire il contenimento delle cause di guasto.
Gli incrementi della produzione, perseguiti
con questo miglioramento, provengono dall’aumento di disponibilità e affidabilità dei vari
componenti che compongono un impianto. Proprio ai fini dell’affidabilità, si rivela più efficace
delle politiche di manutenzione preventiva (ciclica, su condizione e predittiva) poiché non si
limita ad intervenire prima che il guasto avvenga, programmando la sua azione un istante prima
che l’anomalia si verifichi, con conseguente potenziale perdita di disponibilità, ma orienta
tutto il processo in una direzione che non permette né l’insorgere del guasto né la
manifestazione delle derive che lo precedono.
Nello specifico lavoriamo costantemente con un insieme di azioni di miglioramento o di piccola
modifica allo scopo di migliorare l’affidabilità e la manutenibilità dei vari componenti di un
impianto, mediante l’eliminazione delle cause di guasti sistematici e la riduzione della
probabilità di comparsa di altri guasti.